 
                Si è concluso l’intervento di restauro conservativo della Tomba Maggi, significativa testimonianza della pittura etrusca del V secolo a.C., nella necropoli dei Monterozzi di Tarquinia, riconosciuta Patrimonio Mondiale UNESCO.
L’iniziativa illustra l’esito di un progetto che ha restituito stabilità e leggibilità all’ambiente ipogeo, migliorando la comprensione e la lettura delle pitture che decorano la camera sepolcrale.
Il restauro, interamente sostenuto dalla Fondazione Isabel e Balz Baechi di Zurigo, è stato condotto dalle restauratrici Mariangela Santella e Adele Cecchini, con la collaborazione della dott.ssa Paola Potenza, restauratrice e referente della Fondazione per l’intervento, sotto la sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale (SABAP-VT-EM), Soprintendente Arch. Margherita Eichebreg e funzionaria responsabile dott.ssa Rossella Zaccagnini.
Scavata nel banco di macco (calcarenite gialla), la Tomba Maggi conserva scene di banchetto, danza, musica e caccia, che richiamano la dimensione rituale e simbolica del mondo etrusco.
Prima del restauro, le superfici pittoriche erano quasi illeggibili per la presenza di depositi carbonatici, efflorescenze saline e numerose lacune del supporto roccioso.
Le operazioni hanno previsto consolidamento, pulitura selettiva e risarcimento delle lacune, restituendo unità visiva all’insieme decorativo. Un intervento specifico ha riguardato la chiusura reversibile dell’apertura nella parete centrale, mediante un pannello in alluminio a nido d’ape rifinito a finta roccia.
Il progetto ha coinvolto l’Associazione Amici delle Tombe Dipinte di Tarquinia, che ha curato la protezione esterna dell’ipogeo, e gli archeologi Gloria Adinolfi e Rodolfo Carmagnola, impegnati nella pulitura del pavimento e nelle analisi multispettrali per l’identificazione del blu egizio.
La Tomba Maggi rappresenta una significativa testimonianza della pittura etrusca, in cui si intrecciano arte, ritualità e memoria, e costituisce un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni pubbliche e soggetti privati, esempio concreto di tutela integrata che unisce ricerca, restauro e conoscenza scientifica.
La Fondazione Isabel e Balz Baechi
La Fondazione Isabel e Balz Baechi, con sede a Zurigo, promuove dal 2002 interventi di tutela e conservazione del patrimonio storico-artistico e archeologico europeo e internazionale, con particolare attenzione alle pitture murali, agli stucchi e ai mosaici.
Nella Tomba Maggi, la Fondazione ha voluto sostenere un intervento che supera la sola conservazione materiale, riaffermando il restauro come gesto di conoscenza e responsabilità verso la storia, l’arte e l’archeologia a tutela della bellezza fragile che ancora testimonia, attraverso la materia e il colore, la visione del mondo e i riti di una civiltà perduta.







 
                     
                     
                    